Salvini a Mirafiori, la reazione Fiom: «Lui parla di pensioni e lavoro. La sinistra ha dimenticato gli operai»- Corriere.it

2022-09-03 02:24:07 By : Ms. Lisa Wang

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Il segretario Lazzi e la scelta del leader leghista. Il voto irrompe della festa delle tute blu

«Gli operai non hanno voltato le spalle alla sinistra, semmai è successo il contrario: i partiti progressisti hanno abbandonato i lavoratori. E se, come annunciato, Matteo Salvini chiuderà la sua campagna elettorale a Mirafiori per dire ai lavoratori “mai più pensioni a 67 anni” bisognerà aprire una seria riflessione politica».

In questi giorni Edi Lazzi, segretario della Fiom Cgil di Torino, sta organizzando la festa delle «tute blu» del territorio. Dal 6 al 9 settembre allo Sporting Dora di corso Umbria 83 la Fiom Torino riunirà lavoratori e delegati del sindacato dei metalmeccanici per alcuni incontri con i vertici della Cgil (ci saranno Maurizio Landini e Michele De Palma) e i leader dei partiti dell’area di centro-sinistra: Giuseppe Provenzano (Pd), Nicola Fratoianni (Sinistra Italiana), Maurizio Acerbo (Rifondazione Comunista) e Giuseppe Conte (Movimento 5 Stelle).

Tra grigliate, panini con salamelle e magliette rosso Fiom, al centro del dibattito ci saranno lavoro, economia, parità di genere e industria. Una sfilata di temi cari alla sinistra ma sotto «l’ombra» del 20 settembre: quando il leader della Lega Matteo Salvini, nello stesso giorno in cui il ceo di Carlos Tavares sarà a Torino per parlare dell’evoluzione del piano industriale di Stellantis, si recherà ai cancelli di Mirafiori, quasi come un novello Berlinguer, per parlare agli operai di pensioni anticipate per chi fa lavori usuranti, di scelte «sbagliate» sulla corsa verso l’auto elettrica.

«Il lavoro in questi anni — spiega Lazzi — è stato abbandonato, per questo i partiti di sinistra e centrosinistra, devono avviare un percorso di riconciliazione con i lavoratori, che si sentono dimenticati. Ma usciamo dal cliché che oggi l’operaio vota sempre a destra, secondo me tra la linee prevarrà l’astensionismo». Sul banco degli imputati della crisi della rappresentanza, il segretario della Fiom ci mette la riforma Fornero e il pacchetto Treu che questa estate ha compiuto 25 anni di disciplina del lavoro atipico. «Non si può chiedere a un operaio di lavorare in catena di montaggio fino a 67 anni. E non si può prospettare ai figli di quel lavoratore solo precarietà, perché i giovani vivono di solo contrattini».

Davanti ai cancelli di Mirafiori Salvini non troverà una fiumana di persone né in entrata né in uscita. «La grande fabbrica non c’è più. Nel 2008 c’erano 5.400 operai oggi ce ne sono 2.588 che lavorano in condizioni di grande stress sui due turni imposti dalla produzione della 500 elettrica». E proprio la rivoluzione dell’auto a batteria (che ieri ha segnato una pesante battuta d’arresto delle immatricolazioni in Italia, -23% in anno) è un altro capitolo scottante della festa della Fiom di Torino. «Dall’incontro del 20 settembre tra l’ad di Stellantis Tavares e le istituzioni locali ci aspettiamo la conferma che a Mirafiori si farà la fabbrica per il riciclo delle auto elettriche. Non è la soluzione del problema, ma significa che s’inizia ad andare nella direzione giusta. Naturalmente serviranno anche nuove produzioni», afferma Lazzi, secondo cui il comizio di Salvini a Mirafiori «non è affatto una coincidenza».

Tra Torino e provincia i lavoratori dell’industria sono circa 200 mila. «Forse ci sono meno tute blu di un tempo ma la classe operaia che intendo io è ovunque: ed è fatta dai programmatori informatici, dalle badanti, da tutti i lavoratori fragili, e soprattutto dai più giovani. Era il bacino elettorale della sinistra, ma forse i partiti se ne sono dimenticati».

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