Nel 2021 salgono a 12,7 mln i posti di lavoro nel settore delle rinnovabili - ESG News

2022-09-24 04:17:36 By : Mr. JACK CHEN

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Nel 2021 l’occupazione nel settore delle energie rinnovabili a livello mondiale ha raggiunto i 12,7 milioni di posti di lavoro, con un balzo di 700.000 unità in un solo anno, nonostante gli effetti persistenti della COVID-19 e la crescente crisi energetica. È quanto emerge dal report Renewable Energy and Jobs: Annual Review 2022 pubblicato dall’Agenzia Internazionale per le Energie Rinnovabili (IRENA) in collaborazione con l’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO) durante il Global Clean Energy Action Forum di Pittsburgh, negli Stati Uniti.

L’analisi identifica le dinamiche di mercato come i principali fattori che influenzano la generazione di posti di lavoro nel settore delle energie rinnovabili, insieme al costo del lavoro. L’energia solare è risultata essere il settore in più rapida crescita; nel 2021, infatti ha fornito 4,3 milioni di posti di lavoro, più di un terzo dell’attuale forza lavoro globale nel settore delle rinnovabili.

Secondo il rapporto, quasi due terzi di tutti i 12,7 milioni di posti di lavoro si trovano in Asia. La Cina da sola rappresenta il 42% del totale globale, seguita dall’Unione Europea e dal Brasile con il 10% ciascuno e da USA e India con il 7% ciascuno.

A livello mondiale, nel 2021 sono stati installati circa 257 gigawatt (GW) di elettricità da fonti rinnovabili, aumentando la capacità cumulativa del 9% per un totale di 3.068 GW. L’energia solare e quella eolica hanno rappresentato l’88% di questa espansione, rispettivamente con 133 GW e 93 GW. Al contrario, l’energia idroelettrica è cresciuta di soli 25 GW nel 2021, allo stesso ritmo del 2020, e la capacità di produzione di energia da bioenergia è cresciuta di 10 GW in ciascuno degli ultimi due anni.

In particolare, i Paesi del Sud-Est asiatico sono diventati importanti centri di produzione di energia solare e di biocarburanti. La Cina è il principale produttore e installatore di pannelli fotovoltaici e sta creando un numero crescente di posti di lavoro nell’eolico offshore. L’India ha aggiunto più di 10 GW di solare fotovoltaico, e ha visto un incremento dell’occupazione nella fase dell’installazione dei pannelli, i quali sono però per lo più importati.

L’Europa rappresenta oggi circa il 40% della produzione mondiale di energia eolica ed è il più importante esportatore di attrezzature per tale fonte energetica.

Dall’analisi emerge che per quanto riguarda il continente americano, il Messico è il principale fornitore di pale eoliche dell’emisfero occidentale, mentre il Brasile resta il principale datore di lavoro nel settore dei biocarburanti, ma sta aumentando l’occupazione anche per gli impianti eolici e fotovoltaici. Gli Stati Uniti invece stanno iniziando a costruire una base industriale nazionale per il nascente settore dell’eolico offshore.

“Di fronte alle numerose sfide attuali, i posti di lavoro nel settore delle energie rinnovabili hanno dimostrato di essere un motore affidabile per la creazione di occupazione.” ha dichiarato Francesco La Camera, direttore generale dell’IRENA, “Il mio consiglio ai governi di tutto il mondo è di perseguire politiche industriali che incoraggino l’espansione di posti di lavoro nel settore delle energie rinnovabili a livello nazionale. Incentivare la catena di valore non solo creerà opportunità commerciali e nuovi posti di lavoro per le persone e le comunità locali, ma rafforza anche l’affidabilità della catena di approvvigionamento e contribuisce a una maggiore sicurezza energetica in generale“.

Il report sottolinea inoltre l’importanza della formazione dei nuovi lavoratori nel settore dell’energia pulita per garantire posti di lavoro dignitosi, di alta qualità, ben retribuiti e diversificati, nel perseguimento di una giusta transizione.

” La quota crescente di occupazione femminile suggerisce che politiche e formazione dedicate possono migliorare significativamente la partecipazione delle donne alle occupazioni nel settore delle energie rinnovabili, l’inclusione e, in ultima analisi, il raggiungimento di una transizione giusta per tutti. ” ha infatti aggiunto Guy Ryder direttore generale dell’OIL “Incoraggio i governi, le organizzazioni dei lavoratori e dei datori di lavoro a rimanere fermamente impegnati in una transizione energetica sostenibile, indispensabile per il futuro del lavoro”.

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