Bonus Gas, le reazioni del mondo politico - ivl24.it

2022-08-20 03:13:12 By : Ms. Candy Zhuang

POTENZA – “L’approvazione della Legge sul Bonus gas gratuito ai lucani è realtà: da oggi inizia la più grande rivoluzione mai realizzata qui in Basilicata. Un ringraziamento al Presidente Bardi, alla sua Giunta e tutta la maggioranza di centrodestra per aver portato a compimento questo Ddl che non è una mancetta o uno spot elettorale. La rinegoziazione degli accordi compensativi con le compagnie energetiche porterà un vantaggio netto, tangibile ai lucani che nelle bollette di ottobre e novembre non vedranno più la voce relativa alla “molecola gas”. Questa legge è uno spot non dell’Amministrazione Bardi ma della Basilicata e dei suoi cittadini”. Così in una nota il capogruppo della Lega, Pasquale Cariello che continua: “Sono orgoglioso di rappresentare il primo Partito della coalizione che da gennaio aveva chiesto al Governo regionale di prendere una decisione netta riguardo le risorse rivenienti dalle compensazioni ambientali. Siamo davanti ad uno straordinario cambio di rotta: un bonus equo e che non farà distinguo tra cittadini di serie A e di serie B. Allo stesso tempo, essendo una legge migliorabile, ringrazio la Giunta per aver lavorato in queste settimane per perfezionare l’aiuto che darà a tutte le famiglie lucane, anche quelle sprovviste dalle reti di metanizzazione”. “Con il contributo a fondo perduto emesso dall’assessorato all’Ambiente – precisa Cariello – tutti i cittadini sprovvisti del contatore, potranno accedere al bando sulla transizione energetica con la possibilità di installare fonti rinnovabili sulle proprie abitazioni. Questo Governo non lascia indietro nessuno ma tira dritto, anche durante i giorni di Ferragosto, per rispettare i tempi previsti prima dell’inizio dell’anno termico”.  “Mi spiace che l’opposizione abbia perso un’occasione – conclude il consigliere – quella di votare all’unanimità questo provvedimento, scegliendo di astenersi. Pd, Movimento 5 Stelle e Italia Viva hanno buttato all’aria l’occasione di scegliere ancora una volta da che parte stare, cioè dalla parte dei lucani”.

“Sebbene Bardi abbia chiesto a tutti di non strumentalizzare il bonus gas a fini elettorali, la seduta di Consiglio straordinaria convocata per oggi potrebbe essere configurata come la marchetta elettorale per eccellenza. Il Consiglio regionale, che per questi anni è stato alla stregua di un bivacco per molti consiglieri di maggioranza nonché vero e proprio teatro di guerra, è stato convocato in fretta e furia a ridosso di ferragosto per l’approvazione di questo provvedimento”. Lo affermano i consiglieri del M5s, Gianni Leggieri, Gianni Perrino e Carmela Carlucci sottolineando che: “La verità è che Bardi e la sua armata Brancaleone si sono buttati a capofitto in questa avventura senza essere sicuri al 100% della sua completa attuazione. Il rischio di illudere migliaia di cittadini è dietro l’angolo in quanto la misura potrebbe andare a schiantarsi con le pastoie burocratiche e amministrative che caratterizzano il sistema nazionale e regionale”. “Mascherare questo contributo come passaggio fondamentale per la transizione energetica – precisano i tre consiglieri – è un azzardo di non poco conto. Inoltre, il fatto che sia legato alle compensazioni pattuite con le compagnie petrolifere, potrebbe far sorgere problemi nell’eventualità di fermi, congiunture economiche o problematiche assolutamente non prevedibili. Dunque, una sorta di salto nel buio. L’approssimazione e la mancanza di programmazione è evidenziata anche dagli ulteriori proclami posti in essere dall’assessore Latronico che ha annunciato una serie di misure nei confronti di coloro che non beneficeranno dello sconto in bolletta. A detta di Latronico, la Regione Basilicata pubblicherà entro fine settembre un bando per finanziare l’installazione di impianti da fonti rinnovabili per le unità abitative non coperte dalla rete di metanizzazione”. “Nonostante il nostro scetticismo – concludono Leggieri, Perrino e Carlucci – abbiamo provato a dare un nostro contributo per migliorare la norma prevedendo la rimodulazione del contributo in base alle categorie di reddito, avvantaggiando coloro con redditi più bassi e accantonando le risorse non utilizzate in un fondo vincolato all’efficientamento energetico delle unità immobiliari ad uso domestico”.

“Oggi 13 agosto 2022 è una data storica per la nostra regione: finalmente la politica si mette al servizio dei cittadini. Questo Governo, a differenza dei precedenti, ha emanato un provvedimento unico nel suo genere, il primo in Italia, che darà ai lucani un aiuto concreto nella riduzione dei costi del metano. Il petrolio è una risorsa e va utilizzata come tale, pensiamo infatti alle ricadute economiche ed occupazionali che questo fenomeno ha portato in Basilicata in questi anni. D’altro canto, occorre sempre vigilare affinché le attività estrattive vengano svolte nella massima sicurezza e siano improntate alla tutela e alla salvaguardia dell’ambiente e della salute dei cittadini. A dimostrazione dell’interesse di questo Governo regionale nei confronti di tali aspetti, ricordiamo il progetto LucAS, appena varato. Un progetto finanziato con 25 milioni di euro in 5 anni, che rappresenta uno studio sugli effetti inquinanti delle estrazioni nel tempo attraverso un monitoraggio continuo di acqua, aria e suolo”. Così il Consigliere Aliandro ( Lega), che poi sottolinea: “Con la legge approvata oggi, finalmente tutti i cittadini lucani toccheranno con mano un beneficio economico diretto. In un momento storico come questo, scandito da venti di guerra e rincari dovuti alla crisi economica post Covid, questa misura assume un significato ancora più importante e tangibile per l’economia delle famiglie lucane. Si prevede un’agevolazione derivante direttamente dalla produzione di gas in Basilicata: è la prima volta che siamo di fronte ad un utilizzo così massiccio e poderoso delle risorsa estrattiva, senza la mediazione economica di nessun attore che decida come utilizzare quella risorsa se non a favore del singolo utente. Questa è una previsione normativa di lungo termine, incasellata in una legge che, evidentemente, troverà una puntuale e dettagliata attuazione con un atto successivo. Non a caso ci sarà un legame diretto tra il beneficio economico e i titolari dei PDR ovvero i punti di rilascio. È prevista una collaborazione diretta con gli operatori del settore che realmente poi sono il tramite attraverso cui viene erogata la materia gas alle nostre abitazioni. Una catena complessa, tanto complessa che nessuno di quelli che ci hanno preceduto, ha avuto la forza e la capacità di metterci mano”. “È d’obbligo sottolineare – continua Aliandro – lo sguardo lungimirante di questo Governo che sta vivendo gli anni della transizione energetica, interpretando la necessità di una riconversione dell’uso del gas attraverso impianti che siano rispondenti a criteri di energia pulita. La transizione energetica è la sfida più importante da affrontare, il futuro prossimo consiste nell’elettrificazione dei sistemi di riscaldamento domestico e quindi anche l’uso esclusivo del metano appartiene già oggi ad un modello energetico da superare o ridurre. Proprio per questo, il provvedimento, oltre a garantire un risparmio sul prezzo del consumo del metano, parallelamente incentiva i cittadini e chi opera in Basilicata ad efficientare i propri sistemi di riscaldamento. Tutto questo rappresenta un serio investimento sul futuro nel rispetto dell’agenda Onu ed oggi anche un beneficio reale per i cittadini”. “Per quanto concerne, infine, i lucani che non sono coperti da rete metano, – specifica Aliandro – ci saranno altre sostanziose agevolazioni. La prima, già approvata nel 2021, prevede 4,5 milioni di euro per un bando gestito da SEL in favore dei Comuni lucani che non hanno ancora accesso alla rete o che vogliono portare le proprie infrastrutture in più aeree. La dotazione di 4,5 milioni potrà essere implementata a carico della Regione, per coprire le esigenze di tutti i Comuni. Parallelamente, in modo coerente con la nostra strategia di transizione energetica, verranno garantiti finanziamenti a coprire il 100% degli interventi, fino ad un massimo di 5.000,00 euro, per tutte le famiglie che intenderanno dotarsi di sistemi energetici da fonti rinnovabili”. Infine, il Consigliere Aliandro, conclude dicendo: “La portata degli accordi firmati dal Presidente Bardi si può definire senza ombra di dubbio come storica, dato il volume di risorse di compensazione ambientale che nel prossimo decennio saranno messe a disposizione delle famiglie lucane. Sono onorato di aver avuto l’occasione e il privilegio di far parte dell’Assise consiliare che oggi ha varato un provvedimento epocale, che resterà nella storia della Basilicata”.

“Ristorare i lucani alle prese con una forte crisi inflattiva e un notevolissimo incremento dei costi energetici attraverso il gas gratuito è un atto che abbiamo proposto per primi, dichiara il capogruppo Pd in Consiglio regionale, Roberto Cifarelli. Tuttavia, se pensassimo che questa misura, così come proposta dalla maggioranza di centrodestra, serva ad impedire lo spopolamento significa fare demagogia e voler ingannare i cittadini della Basilicata. Il Gruppo Pd in Consiglio regionale ritiene che la modalità con cui si arriva all’esame di questo provvedimento e la volontà di voler approvare in tutta fretta senza voler ascoltare e migliorare un testo è una scelta che contestiamo perché, questo provvedimento, così com’è, rischia di essere iniquo, che non tiene conto di tutti i cittadini lucani, non entra nel processo della transizione energetica, non tiene conto delle imprese e per molti versi fa perdere un’occasione storica alla Basilicata”. “Non è vero – sottolinea il consigliere – che non si possa rendere progressiva in base al reddito il contributo alle famiglie. Significa farlo in modo più giusto e più equo. Si deve, nell’immediato, potenziare fino al 100% il bonus energia per le famiglie con redditi più bassi. E’ una questione di volontà che chiediamo si compia. Come diceva Don Milani: Non c’è nulla che sia più ingiusto quanto far parti uguali fra disuguali. Per questo chiediamo al Presidente Bardi ed al Consiglio regionale di farsi carico del tema dell’ingiustizia che si compie nel dare a tutti, ricchi e meno ricchi, lo stesso tipo di contributo. L’occasione storica che la Basilicata poteva compiere dopo l’impegnativa rinegoziazione degli accordi precedenti con le Concessionarie Eni, Shell, Total, alle quali è stato richiesto di rivedere in sensibile aumento la misura delle compensazioni dovute, doveva essere l’occasione per discutere, insieme a loro, del percorso di riconversione degli impianti petroliferi e diventare, in questa maniera, un dimostratore europeo autentico di riconversione energetica. Solo in questo modo si poteva, come dicono tutte le sigle sindacali e datoriali, rendere possibile una transizione non solo energetica ma anche sociale dando il tempo alle imprese ed ai lavoratori che rischiano di uscire dal mondo produttivo a causa della conversione energetica di formarsi in altre attività, non oil. Il caso Stellantis di cui dopo circa tre anni il Presidente Bardi si accorge dovrebbe far riflettere. Questa occasione doveva essere utilizzata per portare il mondo delle imprese lucane nel futuro perché solo creando lavoro si impedisce lo spopolamento e si determina un nuovo paradigma sociale. Incentivare il risparmio, l’efficientamento e la riconversione energetica non la si ottiene attraverso la proposta della maggioranza di centrodestra lucano. Per farlo dobbiamo usare le risorse disponibili e sommarle ai provvedimenti del Governo nazionale che è intervenuto proprio lungo queste due assi: lotta alla povertà energetica e transizione”. “Non comprendere l’occasione storica che abbiamo di fronte – precisa Cifarelli – è un campanello d’allarme che conferma i dubbi che questo provvedimento sia solo uno spot elettorale. Sulla lotta alla povertà energetica, con il DL Aiuti bis, il Governo nazionale ha abbattuto gli oneri di sistema e incrementato il bonus bollette. Sulla transizione energetica, invece, ha sviluppato le procedure autorizzative e incentivato, con fondi del PNRR, l’installazione di sistemi di produzione di rinnovabili per le comunità energetiche nei comuni con massimo 5.000 abitanti.La Regione Basilicata deve integrare le misure nazionali per incentivare la realizzazione di comunità energetiche anche nei comuni oltre i 5.000 abitanti (esclusi dagli incentivi nazionali e che in Basilicata sono 24 per oltre 300.000 abitanti). Questo serve ad ampliare la platea dei beneficiari all’intera regione che, così, nell’arco di pochi anni, potrà iniziare ad ottenere energia completamente gratuita per tutto il ciclo di vita degli impianti. Impianti, la cui realizzazione innescherebbe opportunità di lavoro per tecnici, maestranze e per l’intero tessuto di PMI del territorio. La scelta del Presidente Bardi di non voler acconsentire ad un ulteriore approfondimento del disegno di legge e soprattutto non voler prendere in considerazione nessuno degli emendamenti presentati dal PD e dei gruppi di minoranza è il segno della volontà di fare propaganda pura. Ma i lucani sanno comprendere cio che è bene e giusto rispetto alla demagogia”. “Come Partito Democratico – evidenzia il consigliere del Pd – avevamo proposto 5 emendamenti: l’emendamento n.1 aveva lo scopo di definire una proporzionalità reddituale nella erogazione della misura a favore di tutte le famiglie lucane titolari di un ‘Punto di rilascio’ e la limitava ad un solo ‘Pdr’ per ogni famiglia; emendamento n. 2 aveva lo scopo di allargare la misura anche a tutte le famiglie non titolari di un “Punto di rilascio” che analogamente alle prime, perché non allacciate alla rete gas metano, soffrono degli aumenti dei costi energetici; emendamento n. 3 aveva lo scopo di incentivare famiglie ed imprese verso investimenti nella direzione della transizione energetica e quindi senza l’uso di risorse fossili; emendamento n. 4 specificava che l’attuazione della legge è demandata alla Giunta, previo parere della competente Commissione consiliare; emendamento n. 5 aveva l’obiettivo di inserire una clausola valutativa dell’intera legge che, essendo innovativa, potrebbe avere bisogno, sulla base dei risultati, di interventi manutentivi. La scelta del Presidente Bardi dimostra una cosa: excusatio non petita, accusatio manifesta. Il Presidente Bardi ha perso l’occasione, per sempre, per lasciare il suo contributo positivo alla Basilicata. Buona campagna elettorale Presidente Bardi”.

Per il capogruppo di FdI Tommaso Coviello “è importante sostenere le famiglie agevolando la transizione energetica. Incentivare anche attraverso le opportunità di investimento e le agevolazioni sul gas, può essere motivo in più per i lucani di stabilizzarsi in Basilicata”. “Un provvedimento così importante, quale quello del Ddl ‘Misure regionali di compensazione ambientale per la transizione energetica e ripopolamento del territorio lucano’, è oggi diventato legge. Finalmente possiamo dare inizio all’iter che consentirà di avere quanto prima il beneficio previsto sulle bollette”, lo afferma il capogruppo di FdI, Tommaso Coviello. “Ritengo – prosegue – sia trascorso un tempo adeguato dagli accordi con le compagnie petrolifere e che sia stato dedicato a questo importantissimo Ddl il giusto spazio e la giusta attenzione. Il tempo, come ben sappiamo, non è una variabile ininfluente, soprattutto in questo delicato periodo. Ciò detto è necessaria un’altra piccola precisazione storica: tutti gli addetti ai lavori e non solo, conoscono a grandi linee la storia del petrolio in Basilicata, delle due concessioni rilasciate ad Eni- Shell e Total e oggetto degli accordi con la Regione Basilicata. Senza entrare, quindi, in vicende ormai note a tutti, ricostruendo la storia, i documenti e le interlocuzioni avvenute alla fine degli anni ’90 in particolare negli accordi tra Eni e Regione, non si può non evidenziare come la materia gas, seppur di assoluto interesse, non solo fu totalmente tralasciata, ma addirittura era già stata oggetto di contrattazione privata tra la compagnia petrolifera e società esterne”. “Questa scarsa considerazione della materia gas da parte degli attori istituzionali dell’epoca, nonostante i pareri di segno contrario degli esperti, ha comportato per decenni – rimarca Coviello – una perdita in termini di contropartita per la Basilicata che, data la produzione considerevole di gas, ben avrebbe potuto portare vantaggi diretti ai lucani. Ma questa è storia. Adesso siamo di fronte ad un accordo nuovo, non solo con Total ma anche con Eni – Shell sino al 2029 e porterà nella disponibilità dei lucani un quantitativo di gas di 160 milioni di metri cubi. Il disegno di legge è un primo passo in questa direzione. Un Ddl che, già dal titolo, si pone il fine di agevolare la transizione energetica, nel rispetto dei cambiamenti climatici e di un diverso obiettivo dell’Europa nell’utilizzo delle materie prime, ma contemporaneamente con un’attenzione al grande tema del progressivo ma inesorabile spopolamento della terra lucana”. Per Coviello: “Incentivare anche attraverso le opportunità di investimento e le agevolazioni sul gas, può essere un motivo in più per i lucani di scegliere di stabilizzarsi nella nostra regione o per decidere di tornare a viverci. È chiaro che questo Governo regionale ha ambizioni alte ed è credibile nelle interlocuzioni con le compagnie petrolifere, ma anche con il Governo. Lo è perché, non solo ha portato a casa un accordo molto conveniente per la Basilicata, ma perché è recettivo rispetto agli obblighi che l’Europa e il Governo ci chiede di assolvere: ci chiedono, infatti, energia rinnovabile e noi già ne produciamo 3.700 gigawatt, mentre ne consumiamo come regione 3.100. Ora si tratta di capire limitatamente a questa enorme disponibilità di gas come metterla a valore e incanalare al meglio questa risorsa del nostro territorio. Da un lato il gas nella disponibilità dei lucani, finalmente, dall’altro il finanziamento per la riconversione energetica”. “Non sono d’accordo – ribadisce l’esponente di FdI – con chi dice strumentalmente che siamo di fronte a classi di cittadini escluse, a utenti che rimarranno fuori da questo beneficio, anche perché gli aspetti di dettaglio della disposizione si metteranno in campo con atti amministrativi. Siamo, invece, davanti ad una legge che dà una cornice normativa ad un provvedimento che si sostanzierà rapidamente attraverso meccanismi che coinvolgeranno altri attori, che non sono quelli istituzionali, ma che sono coloro che direttamente gestiscono e si occupano della distribuzione del gas. Bisogna ammirare, invece, la rapidità con la quale questo Governo vuole dare il beneficio per la prima volta concreto alle famiglie lucane e dobbiamo fidarci delle interlocuzioni che ci sono tra queste istituzioni preparate e credibili, sia con il ministero della transizione ecologica che con gli operatori economici del settore. Penso, altresì, e questo è l’impegno del quale mi sono fatto promotore, che in una seconda fase la misura potrà essere estesa, vista la ulteriore disponibilità di volumi di gas, anche alle utenze business delle piccole e medie imprese, tanto più che appare anche superfluo precisare che la cosa sarebbe fattibile e non confliggente con la normativa in materia di aiuti di Stato. Infatti, qualora si volesse allargare anche al tessuto produttivo, in specie a chi decide di riconvertirsi, ci sono le condizioni giuridiche per non considerare il beneficio un aiuto di Stato, ovviamente se riferito a piccole e medie imprese ed in regime de minimis”. “E’ con grande soddisfazione – conclude Coviello – che sono stati accolti due emendamenti a mia firma per perfezionare, parlando di criteri prioritari, le modalità attuative con le quali verrà posta in essere la misura, dando una priorità in fase attutiva a coloro che porranno in essere interventi di efficientamento e riconversione energetica. E ancora la previsione di cumulabilità, dato lo ius superveneniens in materia di energia a livello nazionale, dei bonus sociali che vengono e verranno erogati data la fase contingente di crisi economica legata al carobollette. Lo avevamo detto e lo abbiamo fatto, inizia oggi un modello virtuoso”.

“Bardi aiuta i più ricchi e lascia indietro i più deboli. Lo avevamo detto con chiarezza il 17 giugno: questa pdl sul “bonus gas” genera diseguaglianze, mortifica imprese e tiene ancorato il dibattito sul fossile. Ha avuto due mesi per correggere la linea e non lo ha fatto. Non è concepibile che una famiglia benestante abbia lo stesso sconto in bolletta di una famiglia monoreddito o in difficoltà economica. Non si può lasciare indietro chi non ha accesso al metano o chi ha deciso a proprie spese di sfruttare le energie rinnovabili. Non può la politica decidere di non svolgere un ruolo e lasciare alle compagnie petrolifere il ruolo di diretta relazione con i lucani. In perfetto stile “flat tax” si decide di essere iniqui anche in un bonus, di fare parti uguali fra diseguali, di favorire chi è più ricco. Un ruolo di totale subalternità al fossile di questo governo regionale che tiene ancorato il dibattito ad una risorsa in via di estinzione senza pensare a cosa sarà la Basilicata del dopo petrolio, spiegando che porteranno il metano dove non arriva. Altro che transizione. Nessuna discussione o proposta su IRES, sugli extraprofitti, ad esempio nessuna volontà di ridiscutere la scellerata concessione Val d’Agri fra Regione Basilicata, Eni e Shell. Si decide di investire 200 milioni di euro rispettivamente negli anni 2023 e 2024 – che per la Svimez saranno gli anni del crollo produttivo – per una misura che non guarda ad un modello di sviluppo ma ad una mancetta elettorale. Nessuna strategia sulla transizione, sulle comunità energetiche, su come sostenere le imprese nella riconversione nei giorni della crisi nera di Stellantis. Il Partito Democratico Basilicata e le altre forza di opposizione, dopo vari confronti con le parti sociali, hanno presentato diversi emendamenti – puntualmente respinti – per migliorare questo intervento che, per come è nato e per le forzature istituzionali alle quali abbiamo assistito, sembra essere utile più alla campagna elettorale del Presidente che alla Basilicata, come peraltro emerge in maniera molto netta dalla discussione in Consiglio con espliciti contrasti nel centrodestra. Abbiamo proposto interventi progressivi per aiutare i più deboli, di rivedere gli accordi sulle concessioni che guardano al passato, di sostenere le imprese e di monitorare l’andamento e l’efficacia del provvedimento. Hanno detto no a tutto. Perché? I lucani non si lasceranno ingannare da una misura nata e concepita come mancetta elettorale e devono sapere che Bardi ha detto no ad alcune richieste molto semplici e nette: dare di più a chi ha di meno, sostenere le imprese, guardare oltre il fossile”. Così il Segretario regionale del Pd Basilicata Raffaele La Regina.

“Soldi in tasca ai lucani, svolta storica rispetto al passato nell’impiego degli idrocarburi, un primo concreto passo verso la transizione energetica: sono in sintesi gli obiettivi principali che la Giunta e la maggioranza di centro destra (dando prova di unità e compattezza) alla Regione perseguono con il provvedimento “gas gratis alle famiglie lucane”. Ma credo ci sia bisogno di un passo indietro. Se tutto questo (ed altro contenuto nel complesso provvedimento) è stato possibile è grazie all’intenso lavoro del Presidente Bardi che ha svolto un impegno incessante e faticoso di rinegoziazione degli accordi precedenti con le Concessionarie Eni, Shell, Total. Il Presidente è riuscito ad imporre il punto di vista delle nostre comunità da decenni, legittimamente, deluse perché le estrazioni petrolifere, a parte le royalties e le cosiddette compensazioni dovute, non hanno soddisfatto le esigenze primarie dei cittadini. Bardi è stato capace di realizzare un cambiamento epocale nel rapporto compagnie-Regione che già dal prossimo autunno produrrà il risultato tangibile di pagare il gas domestico molto meno di tutte le altre parti d’Italia. Insieme al riconoscimento al Presidente – che va tenuto lontano da ingenerose polemiche pretestuose di carattere pre-elettorale – è doveroso il riconoscimento all’AD di Eni Descalzi, che ha dimostrato nei fatti sensibilità prima di tutto sociale nei confronti delle comunità lucane. E’ la migliore conferma della mia affermazione che ho fatto direttamente al dottor Descalzi incontrandolo a Matera a giugno scorso sostenendo che “l’Eni per la nostra regione non è mai stato un problema ma una risorsa”. Una risorsa che consente adesso alla Basilicata di diventare un “caso nazionale” per come si persegue la transizione energetica e di cui tutti i lucani possono essere orgogliosi. Nella polemica scatenata dalle opposizioni ci sono almeno due aspetti che non sono certamente sfuggiti ai lucani. Primo: perché le opposizioni dopo ore di dibattito in Consiglio impiegate per sostenere che la ddl della Giunta era “iniqua”, “fatta male”, “demagogica”, per ricordare i termini meno pretestuosi usati, hanno espresso il voto di astensione e non il voto contrario (ad eccezione di Trerotola)? Secondo: sono circa vent’anni che l’Eni insieme al greggio estrae gas, perché non ci hanno pensato loro alla guida della Regione da sempre? Sono domande che da sole annullano la campagna scatenata dalle opposizioni in assoluta mancanza di motivazioni fondate. Insieme ai continui messaggi di ringraziamento e soddisfazione che in queste ore i cittadini stanno inviando a Bardi a testimonianza che le chiacchiere si ritorcono come un boomerang contro chi le alimenta”. Lo dichiara in una nota l’assessore regionale all’Ambiente, Francesco Cupparo

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